CdS, la madre di tutte le gare

Ed eccoci qui, dopo diverse settimane di assenza, ritroviamo i nostri stagisti alle prese con la madre di tutte le gare della stagione: i Campionati di Società, o più amichevolmente i CdS.

Ma attenzione, non stiamo parlando della fase finale. No, parliamo delle fasi regionali, quelle in cui tutte le squadre delle varie regioni cercano di raccattare punti in ogni gara alla ricerca di una qualificazione per una delle famose finali di fine stagione.

Le fasi regionali sono davvero belle perché nessuno viene escluso. Non esiste in genere una squadra titolare e una di serie B, tutti gli iscritti in abilità di gareggiare possono e devono partecipare, perché tutti possono portare il loro contributo alla causa.

Per chiunque ci abbia partecipato sono un momento davvero speciale, sin dalla settimana precedente la primissima giornata, quelle in cui la squadra che parteciperà si va definendo.
Attenzione, stiamo parlando dellA settimanA, non delle settimane precedenti. Eh già. Perché ogni anno, inevitabilmente, lo squadrone che andrà in massa a partecipare alla prima giornata viene definito al massimo una decina di giorni prima della gara vera e propria.

Le squadre alla prima fase partono sempre baldanzose:
“Se Alfredo arriva fra i primi tre nei 3000 siepi e Carletto riesce a fare il personale nel disco di sicuro accediamo alla finale del raggruppamento Tirreno al primo colpo! E poi c’è sempre Luigio che guarda l’ho visto in allenamento fa delle magie nel salto con l’asta e Gualtiero nell’alto l’anno scorso è arrivato secondo agli assoluti nei 400hs, è una sicurezza!”

Poco importa se Alfredo ha all’attivo sì e no 5 allenamenti fra dicembre e marzo.

Fa parte della schiera dei “resuscitati” in occasione dei CdS, chi non ne ha in squadra! Uno almeno ci vuole, sennò che squadra è!

Poco importa se Carletto non sa nemmeno se il disco sia quello piatto o quello tondo col filo. Tanto si gira in tutti e due…giusto? Ha iniziato quest’anno, vogliamo dargliela una chance?

Poco importa anche se Luigio fino a ieri faceva il “tapascione” di prima categoria. Accidenti, con un palo in mano di là da un’asticella a due metri ce la farà! Avrà coperto la gara e avrà risparmiato Gualtiero che deve fare la sua parte decisiva nei 400hs. E nei 400. E nella 4×400.
Perché, mica scherziamo, almeno due-tre gare vogliamo farle fare a questo figliolo? Anche solo per dare un senso al suo spostamento…

Quello a cui le squadre non scappano mai sono le defezioni dell’ultimo minuto. Il campo di allenamento all’avvicinarsi dei CdS subisce un mutamento: compaiono soggetti di cui ci si era anche dimenticati (“Ma lui non gareggiava per noi quando era cadetto???”) e scompaiono altri che fino al giorno prima erano presenza fissa. I “disertori” del CdS mandano in paranoia presidenti e direttori sportivi delle società che sono costretti a aggiustamenti dell’ultimo tuffo per riuscire a coprire tutte le gare con le risorse a disposizione.

E chi ci mettiamo ora nei 1500 e nella marcia??? Chi mettiamo al salto in alto e al giavellotto?? Chi va a seguire i giovani che non hanno mai gareggiato e li aiuta con le rincorse????

Stanno lì, ore, giorni a scervellarsi, fino a che la soluzione non appare chiara nelle loro menti. Eccolo lì, in fondo alla pista, con il suo borsone e la sua borsa da lavoro, il giubbotto e la felpa in mano che cerca il modo di posare tutto l’armamentario e iniziare a riscaldarsi prima di notte.

Eccolo lì, il nostro stagista.
Lui salverà questo CdS. E’ lui che condurrà la squadra sulla via della salvezza. Lui è colui che tutto può. Ignaro ancora del compito che gli è appena stato assegnato. Non ha mai fatto più di 30 metri di corsa, ma lui potrà coprire i 1500. Non si allena da giugno 2015 perché ha una pubalgia che non riesce a scrollarsi di dosso, ma lui può coprire il salto in alto e il giavellotto. E magari trovare anche due tendini di ricambio per fare una 4×100. E guardare la rincorsa a Luigio nell’asta. Perché lui può.

E lo stagista non dice mai di no. Perché la sua squadra conta su di lui, perché alla fine ha sempre cercato di mantenersi in forma fra un appuntamento e l’altro, perché alla fine arriverà il direttore sportivo e gli attaccherà una pippa spaziale su come lui sia l’unica speranza della società per salvarla dalla bancarotta e dal disonore mondiale a cui sarebbe sottoposta.

E lo stagista accetta.

[Continua….]